“(…)I mezzi di comunicazione di massa partecipano alla costruzione della realtà degli individui, contribuendo a modellare l’identità di un Paese, condividendo valori e significati su cui si basa la società”
Stavo studiando quando questa frase mi è balzata agli occhi con tutta la sua forza. Per alcuni queste parole potrebbero rappresentare un’ovvietà, al contempo io credo che per la maggior parte delle persone non lo sia affatto. Perché è una frase così importante, per me, oggi? Perché certifica il nostro vivere in una bolla in cui le notizie, le statistiche, l’educazione, non sono che nebbia offuscante la vista del mondo in sé.
Agenda setting.
La teoria dell’agenda setting spiega come i mass media predispongano un ordine significativo alle notizie da divulgare ed a cui prestare maggiore attenzione; facciamo un esempio: se io, aspirante sindaco di un paese e possessore di canali di informazione, volessi screditare l’attuale primo cittadino affermando un ipotetico aumento della criminalità, mi basterebbe prendere alcune notizie di cronaca nera ed ampliarne la portata, parlandone ogni giorno attraverso i media, inventando altre notizie simili, sciorinando persino statistiche piegate al mio volere da sedicenti esperti. Potrei parlare dell’aumento dei crimini verso una data parte della popolazione, elencando numeri senza riferimenti contestuali. Potrei organizzare giornate, eventi, manifestazioni caricate emotivamente da testimonianze strappalacrime per sbatterle in prima pagina. Riuscirei persino ad elevare al rango di grande qualche mediocre artista le cui banali produzioni fossero in linea con i miei desiderata.
In sostanza, sequestrerei il dibattito pubblico per portare avanti una mia personalissima agenda.
Ecco, questo è quello che stanno facendo i nostri media in questo preciso istante. Stanno sequestrando le nostre menti per portare avanti un’idea di mondo alla quale, probabilmente, non avremmo per nessun motivo aderito in condizioni di libertà di pensiero.
Perché succede questo?
